Sbiadite, arrugginite e con i sellini in similpelle scorticati dall’usura, ma ancora capaci di svolgere il compito per cui sono state costruite: andare e tornare. Le biciclette sono il simbolo dei lavoratori stagionali impegnati nei campi di Saluzzo e Siracusa, gli unici mezzi con i quali potersi spostare dalla città al campo e viceversa. Grazie al progetto “Saluzzo Migrante” della Caritas di Saluzzo, nell’ex capitale del Marchesato è stata allestita una Ciclofficina dove ogni anno vengono ritirate decine di bicilette usate e spesso non funzionanti, rimesse in sesto dai volontari e offerte in prestito gratuito ai lavoratori. All’interno della Ciclofficina è anche possibile lasciare in custodia la bicicletta fino all’anno successivo, quando i lavoratori tornano per la stagione della raccolta della frutta.
Ai ragazzi, inoltre, viene fornito un gilet catarifrangente che li rende visibili dopo il tramonto. Il rischio di incidenti è infatti elevato: basti pensare che alcuni lavoratori ogni giorno percorrono anche più di venti chilometri per arrivare nei campi, in molti casi raggiungibili esclusivamente attraverso strade strette, a doppio senso e trafficate.